
L’ecografia 3D del feto è una metodica diagnostica non invasiva che, utilizzando onde sonore ad alta frequenza, crea immagini tridimensionali fornendo al medico specialista (Ginecologo) ulteriori importanti informazioni sullo stato di salute del feto aiutandolo ad identificare eventuali problemi che potrebbero insorgere durante la gravidanza come anomalie strutturali o funzionali.
I vantaggi dell’ecografia 3d in gravidanza
Indice dei contenuti
L’ecografia 3D, nell’ultimo decennio, ha trovato un utilizzo sempre maggiore in campo ostetrico diventando un importante esame nella diagnosi prenatale; grazie a questa procedura i medici specialisti che effettuano l’esame sono in grado di realizzare uno studio volumetrico diretto delle strutture anatomiche di interesse che l’ecografia 2d non consentirebbe di fare se non per via inferenziale.
Altri vantaggi dell’ecografia 3d in gravidanza sono:
- Esaminare con maggiore precisione le misure volumetriche (includendo la determinazione dei volumi irregolari)
- Possibilità di ruotare i volumi in modo da poter esaminare le strutture anatomiche da diverse prospettive
- Standardizzare gli esami ecografici
- Visualizzare le varie caratteristiche della stessa struttura con metodiche diverse
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In quale periodo della gravidanza si può fare l’ecografia 3d?
L’ecografia 3d può affiancarsi alle tre “classiche” ecografiche che si effettuano durante la gravidanza:
- Ecografia premorfologica: 16-18 settimana gravidanza
- Ecografia morfologica: 19-21 settimana (Esame che rientra nei piani di indagini prenatali previsti dal Sistema Sanitario Nazionale).
- Ecografie ostetriche di accrescimento: oltre 22 settimana
Si è soliti effettuare l’ecografia 3d dalla 20ma settimana in poi della gravidanza, quando il feto è più sviluppato, in modo da ottenere immagini più definite; tuttavia qualora lo specialista di riferimento lo ritenesse necessario, nulla vieta di farla prima; per esempio già dopo 12 settimane dall’inizio della gravidanza.


Tuttavia si rimanda al singolo caso per stabilire quale sia il periodo migliore per effettuare tale esame.
Come si ottengono immagini tridimensionali nell’ecografia 3d
L’ecografia 3d sfrutta la capacità degli ultrasuoni di penetrare nei tessuti del corpo umano e di riflettere le informazioni sulle strutture interne a un sensore di ricezione (sonda ecografica).
Il sensore di ricezione rileva le onde sonore che ritornano dalle strutture interne e utilizza queste informazioni per creare un’immagine tridimensionale del feto.
Per creare le immagini 3D, il sensore di ricezione acquisisce una serie di segnali acustici da diverse angolazioni, che vengono successivamente elaborati da un computer per creare una rappresentazione tridimensionale del feto.
Questo processo avviene utilizzando una tecnologia d’imaging computerizzata che utilizza algoritmi di elaborazione delle immagini 2d per creare un’immagine tridimensionale precisa.
I limiti dell’ecografia 3d
Nonostante gli indubbi vantaggi offerti dall’ecografia 3d, l’indagine ecografica tradizionale (bidimensionale) rimane la metodica per immagini di prima scelta nello studio delle malformazioni fetali in quanto l’ecografia 3d ha dimostrato avere dei limiti abbastanza evidenti nello studio delle patologie riguardanti gli organi interni.
L’ecografia 4d: Un’analisi dinamica del feto
Un ulteriore passo in avanti nello studio del feto in gravidanza si è avuto con l’ecografia 4d, grazie alla quale è possibile effettuare un esame ecografico tridimensionale in “real-time”; l’ecografia 4d si basa sull’acquisizione continua dei volumi, (ottenendo delle clip video), così da poterne analizzare le strutture in movimento agevolando il riconoscimento di anomalie di sviluppo, (specialmente a carico del volto e del cuore).
Uno dei vantaggi principali dell’ecografia 4d è quello di consentire, non sempre, lo studio di alcune attività del feto in tempo reale, come lo sbadigliare, il deglutire, battere le ciglia etc..
Per avere risultati migliori è consigliato effettuare l’ecografia 4d a partire dalla 23ma settimana della gravidanza.
L’ecografia 3d e 4d sono esami sicuri?
Come per tutti gli esami ecografici tradizionali anche per le ecografie 3d e 4d non ci sono controindicazioni particolari né per la madre né per il feto.
Sempre meglio rivolgersi allo specialista di riferimento
Le ecografie 3d e 4d hanno sicuramente un grande impatto emotivo sui genitori che spesso desiderano avere una foto 3d del nascituro a prescindere dalla visita specialistica; tuttavia lo scopo di questo tipo di esami non è solo quello di fornire ai genitori una “prima foto” o una clip video del bambino da conservare e mostrare ad amici e parenti, ma bensì è quello di dare al medico specialista un ulteriore possibilità di studio del feto qualora lo ritenga opportuno.
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