
Purtroppo non esiste una cura definitiva per la cistite interstiziale; tuttavia esistono delle terapie che possono alleviare, in maniera considerevole, i sintomi permettendo di migliorare la qualità della vita di coloro che ne sono colpiti. Si tratta di una sindrome cronica, che coinvolge principalmente la popolazione di sesso femminile, caratterizzata da dolore pelvico e perineale con frequente urgenza minzionale.
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La cistite interstiziale rappresenta probabilmente una delle patologie più complesse in ambito urologico che solo recentemente ha conquistato lo spazio che le spetta. L’origine di questa malattia è ancora sconosciuta e con molta probabilità l’eziologia è di tipo multifattoriale, (immunologica, infettiva, vascolare e neurogena), gli esordi sono quasi sempre asintomatici e molto spesso è associata a patologie autoimmuni come il LES, la sindrome da colon irritabile e la fibromialgia che rendono la C.I. molto debilitante sia a livello fisico che psicologico.
Recenti studi statistici hanno confermato un trend positivo nel numero dei casi di C.I. diagnosticati negli ultimi 10 anni.
Un aspetto interessante è stato la constatazione che la C.I. esordisce in maniera generalmente subacuta piuttosto che insidiosa e il pieno sviluppo del classico complesso sintomatologico si verifica in un intervallo di tempo relativamente breve. Molti pazienti ricordano il giorno di esordio dei sintomi,dato poco comune per una patologia cronica.
La comparsa della C.I. nell’adolescenza è estremamente rara e deve essere differenziata dalla molto più comune e benigna pollachiuria da sepsi delle vie urinarie.
L’età di esordio è di 40 anni e più del 45% dei pazienti sono andati incontro a remissione spontanea con una durata della patologia di 1-18 mesi.
Quali sono i sintomi della cistite interstiziale?
I sintomi principali sono molto simili a quelli della classica cistite ma a differenza di quest’ultima non essendo causata da un’infezione batterica non risponde alle terapie a base di antibiotici.
I più comuni sintomi della C.I.:
- Urgenza di urinare
- Nicturia
- Dolore in zona sovrapubica e vescicale dove migliora dopo aver svuotato la vescica
- Dolore in zona uretrale, vaginale e perineale
Coma si fa la diagnosi?
Come visto la C.I. può avere molteplici cause e rappresenta una reazione finale comune della vescica a differenti tipi di insulto, pertanto viene diagnosticata per esclusione.
La diagnosi per esclusione, è essenziale per il medico cercare di porre una diagnosi accurata. Tale aspetto è particolarmente rilevante per una patologia cronica quale la cistite interstiziale che avrà un impatto definito sulla vita del paziente che deve essere informato sull’aspettativa realistica in termini di ciò che è possibile fare e di ciò che si deve evitare.
Escludere la presenza di infezioni (es urine generale , urinocoltura e antibiogramma, citologia urinaria su tre campioni per escludere condizioni meno comuni quali il carcinoma,l’endometriosi del muscolo detrusore.
Lo studio urodinamico può essere di aiuto ad escludere un’instabilità vescicale.
La cistoscopia ci permette di visualizzare lesioni ulcerative della mucosa che potrebbero richiedere una resezione transuretrale, peraltro questo trattamento può fornire un beneficio sintomatico.
Le terapie per curare la cistite interstiziale
Fin quando i fattori causali saranno sconosciuti il trattamento sarà di naturaempirica.
Come visto non esiste una cura risolutiva per la cistite interstiziale; tuttavia la medicina moderna ha fatto e sta facendo enormi passi in avanti, nello studio di questa patologia, che hanno consentito di elaborare dei protocolli terapeutici capaci di gestire il decorso della malattia
- Terapie mediche: antidepressivi triclicici contro il dolore cronico, antistaminici per ottenere un effetto ansioltico e sedativo, eparina, acido ialuronico, idroestensione della viscica, antifiammatori.
- Terapie chirurgiche: Mai come in questo caso l’avvertimento“primum non nocere“ assume una particolare rilevanza. Ci limitiamo a dire che il trattamento chirurgico deve rappresentare in assoluto l’ultima risorsa a cui attingere dopo che tutti i trial conservativi abbiano fallito.
- Cambiamenti nello stile di vita (evitando di fumare e l’assunzione di caffeina, non consumando cibi acidi e praticando tecniche di rilassamento per gestire lo stress).
Un aspetto rilevante nel trattamento di questa patologia è l’educazione del paziente che può necessitare di un supporto psicologico : con tale patologia è estremamente facile il continuo ricorso a diversi medici, per i quali spesso il paziente disperato rappresenta facile preda.
L’importanza di un’adeguata alimentazione: Cosa mangiare con la cistite interstiziale?
Un adeguato stile di vita ed una corretta alimentazione possono dare un buon contributo nel mitigare la sintomatologia della cistite interstiziale ; le persone sofferenti di questa patologia dovrebbero adottare una dieta varia e su misura limitando al massimo l’assunzione di alcolici e alimenti irritanti per le vescica come spezie, vino ,cacao, pomodori in favore di alimenti “meno acidi” come le carni bianchi, la frutta, la verdura e l’olio d’oliva .
N.B. Bisogna evitare di affidarsi a “diete fai da te”, la scelta migliore è quella di rivolgersi allo specialista di riferimento che in questo caso è una figura professionale esperta in nutrizione come il dietologo o il nutrizionista.
A chi bisogna rivolgersi per curare la cistite interstiziale?
Lo specialista di riferimento per la diagnosi di cistite interstiziale resta l’urologo. Per i sintomi e malattie correlati la gestione del paziente o della paziente può essere di interesse multidisciplinare .
Non si esclude il supporto di nutrizionisti e psicologi.
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Malattie associate
Non esistono lavori che possano documentare e attribuire alla C.I. un significato di pre-malignità.
Le allergie hanno rappresentato la patologia più comune, con 41% con pazienti con diagnosi di allergia ed un 44% con sintomi allergici.
Anche la fibromialgia è spesso associata in pazienti con diagnosi di C.I.
La fibromialgia è una patologia caratterizzata da dolore non articolare ma da dolore muscolo-scheletrico cronico e diffuso, con affaticamento persistente, sonno insoddisfacente e rigidità generalizzata.
Diversi studi hanno evidenziato un’associazione tra C.I. e Lupus eritematoso sisitemico (LES); tanto è vero che la risposta positiva della cistite alla terapia con steroidi tende a confermare la diagnosi.
Non c’è particolare correlazione con la vulvodinia, l’emicrania, l’endometriosi,. l’incontinenza urinaria.
E’ stata riportata un’inattesa associazione tra C.I. e sindrome di Sjogren, un’esocrinopatia autoimmune con prevalente interessamento del sesso femminile caratterizzata da secchezza degli occhi e delle fauci, artrite, secchezza della cute e problemi polmonari e gastrointestinali.
Il presente articolo così come tutti quelli presenti nel sito non ha la pretesa di costituire letteratura scientifica ma ha solamente uno scopo informativo e in nessun caso può costituire la prescrizione di un trattamento, sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con il medico curante.